
Le parole e i dati che andiamo a riportare qui di seguito sono riprese testualmente dalle relazioni del Ministero degli interni e dal Ministero della Sanità e relative relazioni dell’Istat.
Nel mondo nel 2023 ogni dieci minuti, un partner o un familiare ha ucciso una donna intenzionalmente. In Italia il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di queste violenze sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Il 94,3% delle donne italiane è vittima di italiani, 56,2% delle donne straniere è vittima di italiani.
Nel 2023 ci sono stati 16.947 accessi delle donne in Pronto Soccorso (PS) con indicazione di violenza, il 17,3% in più rispetto al 2022. Le persone piccole (che nel linguaggio istituzionale continuano ad essere chiamate minorenni n.d.r.) fanno registrare il tasso più elevato.
Le chiamate al 1522, il numero nazionale di emergenza Antiviolenza e Antistalking nei primi due trimestri 2024 evidenziano che il numero delle chiamate è aumentato dell’83,5%. Le minacce, gli atti persecutori, lo stalking costituiscono le forme di violenza maggiormente diffuse. Di rilievo anche le chiamate per violenza economica.
Il 23 dicembre 2024 è stato emanato il decreto che rende disponibili le risorse finanziarie (pari a 30 milioni di euro) per il reddito di libertà a favore delle donne vittime di violenza, può essere erogato per un massimo di dodici mesi consecutivi, per una sola volta, senza possibilità di rinnovo. 500 euro al mese, per massimo un anno, solo per donne, solo per 5000 donne in tutta Italia. Ecco il “reddito di libertà”.
Le parole usate nelle relazioni ministeriali evidenziano in modo palese quanto come Osservatorio contro femminicidi, transcidi, lesbicidi, puttanocidi, suicidi indotti asseriamo da anni, ovvero che l’assassino, il violento ha le chiavi di casa, che è bianco, italiano, di qualsiasi età e ceto sociale e confermano con altrettanta chiarezza che chi ha responsabilità politica sa perfettamente che la violenza di genere si potrebbe limitare e scalfire fino a sconfiggerla.
Ci dicono anche che non vengono considerati morti per violenza patriarcale sistemica i transcidi, soprattutto di persone che lavorano nel mercato sessuale, i suicidi indotti dalla violenza sociale e istituzionale così come i suicidi di donne schiacciate dalla violenza. Non ci sono dati per le persone trans, non binarie e intersex perché si continua da una parte a non monitorare e dall’altra ad avere remore rispetto alla denuncia dovute allo stigma e all’odio sociale e istituzionale esistente.
Non sono considerati femminicidi quelli delle donne uccise da parenti psichiatrici, non volendo riconoscere quanto spesso le vittime abbiano ripetutamente chiesto aiuto nel gestire la relazione con persone che necessitano sostegno da chi ha competenze professionali specifiche, e sono invece abbandonate dallo stato “alle cure materne”. Madri alle quali viene delegato un compito inaffrontabile.
La violenza patriarcale, così come le altre oppressioni, non è immutabile. Si può eroderla sostenendo la Sanità pubblica, finanziando percorsi nelle scuole, sostenendo le persone che lo necessitano nel diritto alla casa, del reddito e dell’inserimento lavorativo, accogliendo le moltissime persone che necessitano di asilo, smettendo di perseguitare, rinchiudere e torturare chi migra, richiedendo narrazioni corrette rispetto alla violenza, immaginando percorsi di educazione affettiva e sessuale, garantendo percorsi di affermazione di genere fondati sul consenso informato fuori dalla psichiatrizzazione, dalla patologizzazione e dalle decisioni dei tribunali, riconoscendo e accogliendo le rivendicazioni delle persone trans piccole, delle persone non binarie e mettendo fine agli interventi alla nascita sui corpi di persone intersex.
Ci è chiaro inoltre che i cosiddetti “femminismi” escludenti e trans-odianti sono di fatto al servizio del pensiero delle destre globali così come lo sono i femminismi che non prendono coscienza di quanto il capitalismo uccida, riduca in schiavitù milioni di persone, distrugga i territori ed ogni forma di vita che li abita.
La violenza patriarcale si può sconfiggere smettendo di discriminare le persone per genere, orientamento, provenienza, colore, classe sociale, abilità. Si potrebbe eliminare se si riflettesse su cosa significa immaginare un futuro e cosa significa un futuro collettivo.
Ma sappiamo che non succederà se non lo facciamo succedere, non con questa ferocia machista estrattiva travestita da fascismo da impero. Audre Lorde diceva che “Lo strumento del padrone non smantellerà mai la casa del padrone. Potrebbe permetterci temporaneamente di batterlo al suo stesso gioco, ma non ci permetterà mai di realizzare un cambiamento genuino.”
Quindi starà a ognun di noi, singolarmente e collettivamente, continuare a costruire strumenti alternativi per immaginare e avere una vita dignitosa e libera per tuttə, starà a ognun di noi, singolarmente e collettivamente, pretendere ciò di cui necessitiamo come società e persone.
Starà ad ognun di noi scegliere da che parte stare. Intanto noi , come Osservatorio, continueremo a cercare ogni storia, ricordare ogni nome, ogni viso di ogni persona uccisa o morta per violenza patriarcale perché la rivoluzione transfemminista alla fine è non prevaricare, non usurpare, non lasciare nessun da sol, è smettere di essere sol.
Buon 8 marzo a tutt