Questo è il sito web dell’Osservatorio Femminicidi Lesbicidi Trans-cidi (FLT) in Italia di Non Una Di Meno (NUDM). Qui pubblichiamo i dati raccolti non solo per mostrarli e renderli noti ma soprattutto per denunciare la violenza sistemica esercitata sulla vita delle donne e di tutte le libere soggettività che si sottraggono alle norme di genere imposte.
Su questo sito troverai tutti i dati suddivisi per anno, a partire dal 2020, e nella Home Page i dati dell’anno in corso.
I dati vengono aggiornati l’8 di ogni mese. Potrai trovare qui i comunicati, i documenti, i grafici e tutti i materiali che completano il nostro lavoro di lettura dei dati. Nel blog troverai approfondimenti e riflessioni a partire dal nostro approccio transfemminista. Se sei unə giornalistə il sito ospita anche una sezione con materiali per la stampa. Maggiori informazioni sull’Osservatorio FLT si trovano nella sezione chi siamo e per avere maggiori informazioni e per segnalare riflessioni, integrazioni o modifiche ai dati, puoi scriverci.
È possibile navigare nel sito cliccando sul menù (l’icona “a panino” in alto a destra, con le linee orizzontali).
Tutti i dati del 2023
Di seguito riportiamo tutti i dati del 2023. Nella tabella è possibile scorrere in orizzontale per vedere tutte le colonne con le informazioni. La paginazione permette di navigare in tutte le righe della tabella. I grafici mostrano i dati e la nostra analisi.
Numero totale dei femminicidi lesbicidi trans*cidi nel 2023: 46
dati aggiornati al 08 giugno 2023ID Anno Data morte Regione Provincia Città Nome Cognome Note di genere Tipo Paese di origine persona uccisa Età persona uccisa Causa di morte Sex worker Nome presunt* colpevole Paese di origine presunt* colpevole Età presunt* colpevole Relazione con la persona uccisa Suicidio presunt* colpevole Se suicidio, coppia consenziente? Occupazione presunt* colpevole Precedenti penali presunt* colpevole Se arma da fuoco, detenuta legalmente Giustificazione/ movente Denunce e/o contatti/accesso a CAV o SS Stupro/ violenze prima Numero figl* minori orfan* Figl* minori presenti Cosa succede dopo? Altre persone uccise_N Altre persone_descrizione Descrizione Versione
La nostra analisi dei dati
Casi nel 2023 in Italia: 46
Ad oggi, l’Osservatorio ha registrato 39 femminicidi, 5 suicidi e due morti in fase di accertamento indotti o sospetti indotti da violenza e odio etero-cis-patriarcale.
Sono almeno 10 i tentati femminicidi e almeno altre 4 le persone coinvolte e uccise perché presenti al momento del femminicidio.
Città e regioni
Sono 17 le Regioni italiane in cui si registra almeno un caso, 36 le Province: 3 casi nella provincia di Roma, 2 casi nelle province di Arezzo, Bari, Catania, Foggia, Pavia, Perugia, Teramo,, 1 caso nelle province di Barletta-Andria-Trani, Bergamo, Bolzano/Bozen, Chieti, Enna, Fermo, Ferrara, Frosinone, Genova, Lecco, Livorno, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Novara, Oristano, Palermo, Piacenza, Ragusa, Reggio Calabria, Rimini, Sassari, Savona, Terni, Treviso, Trieste.
In totale, si contano casi in 41 città diverse.
La persona uccisa
La vittima più giovane aveva 13 anni, la più anziana 95. La vittima aveva un’età media di 54 anni e mezzo.
Inoltre, si contano almeno
- 1 caso con violenza o stupro prima dell’omicidio
- 2 casi con denunce o segnalazioni per violenza o persecuzione nei mesi precedenti
- 1 persona uccisa era sex worker
- 1 figl* minore che ha assistito al femminicidio
- 6 figl* minori che sono rimasti orfani in seguito al femminicidio della madre
Alla violenza patriarcale e di genere si somma a volte anche la razzializzazione delle persone uccise: Albania, Pakistan, Repubblica Dominicana, Ucraina, oltre all’Italia, sono i paesi di origine delle persone uccise.
Albania, Guinea, Marocco, Pakistan, Moldavia, Ucraina, oltre all’Italia, sono invece i paesi di origine delle persone colpevoli o presunte tali.
Colpevole o presunt* colpevole
Nei 39 casi di omicidio, il colpevole o presunt* tale per le informazioni al momento disponibili ha un’età media di 58 anni. Il più giovane aveva 23 anni al momento del delitto, il più anziano 88.
17 uomini colpevoli si sono suicidati subito dopo aver compiuto il l’omicidio (45% del totale). Ciò significa che non sarà possibile procedere per via giudiziaria e dunque attestare la gravità del gesto e le motivazioni di genere e patriarcali della violenza espressa. Altri 3 hanno tentato il suicidio.
Nella quasi totalità dei casi, l’assassino era conosciuto dalla persona uccisa. Solo in un caso l’identità dell’assassino rimane ancora sconosciuta.
In 18 casi l’assassino era il marito, il partner, il convivente. In 5 casi, a compiere il gesto è stato l’ex partner da cui la persona uccisa si era separata o aveva espresso l’intenzione di separarsi. Negli altri casi la relazione con la vittima era: figlio, padre, cognato, genero, collega, conoscente e in un caso la madre.
Causa del decesso
In 14 casi, le vittime sono morte per colpi di arma da fuoco. Altre cause del decesso sono le coltellate ricevute (12), percosse (3), soffocamento o strangolamento (5), colpo da corpo contundente (1), martellate (1), investimento con l’auto (1).
In un 2 casi si sta aspettando l’autopsia per determinare la causa del decesso.
In almeno 11 casi su 14 l’arma da fuoco che ha sparato era legalmente detenuta. In almeno 4 casi, si è trattato di armi in possesso di guardie giurate, forze dell’ordine, militari in funzione o in pensione.