Tutti i dati del 2023
Di seguito riportiamo tutti i dati del 2023. Nella tabella è possibile scorrere in orizzontale per vedere tutte le colonne con le informazioni. La paginazione permette di navigare in tutte le righe della tabella. I grafici mostrano i dati e la nostra analisi.
Numero totale dei femminicidi lesbicidi trans*cidi nel 2023: 120
dati aggiornati al 31 dicembre 2023ID Anno Data morte Regione Provincia Città Nome Cognome Note di genere Tipo Paese di origine persona uccisa Età persona uccisa Causa di morte Sex worker Disabilità Disabilità - descrizione dai media "" Nome presunto colpevole Paese di origine presunto colpevole Età presunto colpevole Relazione con la persona uccisa Suicidio presunto colpevole Occupazione presunto colpevole Precedenti penali presunto colpevole Se arma da fuoco, detenuta legalmente Giustificazione - descrizione dei media "" Denunce e/o contatti/accesso a CAV o SS Stupro/ violenze prima Numero figl* minori orfan* Figl* minori presenti Cosa succede dopo? Altre persone uccise_numero Altre persone_descrizione Descrizione Versione
La nostra analisi dei dati
Casi nel 2023 in Italia: 120
Ad oggi, l’Osservatorio ha registrato 104 femminicidi, 1 transcidio, 10 suicidi e 5 morti in fase di accertamento indotti o sospetti indotti da violenza e odio etero-cis-patriarcale.
Sono almeno altri 22 i tentati femminicidi e almeno altre 7 le persone coinvolte e uccise perché presenti al momento del femminicidio.
Città e regioni
Sono 17 le Regioni italiane in cui si registra almeno un caso, 64 le Province: 8 casi nella provincia di Roma, 6 casi nella provincia di Torino, 5 casi nella provincia di Napoli, 4 casi nelle provincia di Catania, Milano, Rimini e Treviso, 3 nelle province di Brindisi, Chieti e Genova, 2 nelle province di Alessandria, Ancona, Arezzo, Bari, Barletta-Andria-Trani, Bolzano, Caltanissetta, Enna, Fermo, Foggia, Palermo, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Pordenone, Salerno, Savona, Teramo, Trapani, Varese. 1 caso nelle altre province evidenziate nella mappa.
In totale, si contano casi in 97 città diverse.
La persona uccisa
Tra le persone uccise, la vittima più giovane aveva 13 anni, la più anziana 95. La vittima aveva un’età media di 56 anni.
Inoltre, si contano almeno
- 1 caso con violenza o stupro prima dell’omicidio
- 14 casi con denunce o segnalazioni per violenza o persecuzione nei mesi precedenti
- 3 persone uccise erano sex worker
- 21 figl* minori che hanno assistito al femminicidio
- 54 figl* minori che sono rimast* orfan* in seguito al femminicidio della madre
Alla violenza patriarcale e di genere si somma a volte anche la razzializzazione delle persone uccise: Albania, Bangladesh, Francia, India, Moldavia, Brasile, Pakistan, Repubblica Dominicana, Regno Unito, Romania, Ucraina, oltre all’Italia, sono i paesi di origine delle persone uccise.
Albania, Guinea, Kosovo, Marocco, Pakistan, Romania, Moldavia, Nigeria, Regno Unito, Turchia, Ucraina, oltre all’Italia, sono invece i paesi di origine dei colpevoli o presunte tali.
Colpevole o presunto colpevole
Nei 105 casi accertati di omicidio, il colpevole o presunto tale per le informazioni al momento disponibili ha un’età media di 54 anni. Il più giovane aveva 17 anni al momento del delitto, il più anziano 88.
34 uomini colpevoli si sono suicidati subito dopo aver compiuto l’omicidio. Ciò significa che non sarà possibile procedere per via giudiziaria e dunque attestare la gravità del gesto e le motivazioni di genere e patriarcali della violenza espressa. Altri 6 hanno tentato il suicidio.
Nella quasi totalità dei casi, l’assassino era conosciuto dalla persona uccisa. In quattro casi l’identità dell’assassino rimane ancora sconosciuta.
In 48 casi l’assassino era il marito, il partner, il convivente. In 15 casi, a compiere il gesto è stato l’ex partner da cui la persona uccisa si era separata o aveva espresso l’intenzione di separarsi. Negli altri casi la relazione con la vittima era: figlio, padre, cognato, genero, suocero, collega, conoscente, cliente, amico e in un caso la madre.
Causa del decesso
In 36 casi, le vittime sono morte per accoltellamento, in 27 casi per i colpi di arma da fuoco. Altre cause del decesso sono percosse (9), soffocamento o strangolamento (14), colpi da corpo contundente (6), investimento con l’auto (3), martellate (2), maltrattamenti (1) ed altre.
In un caso si sta aspettando l’autopsia per determinare la causa del decesso.
In almeno 12 casi su 27 l’arma da fuoco che ha sparato era legalmente detenuta. In almeno 4 casi, si è trattato di armi in possesso di guardie giurate, forze dell’ordine, militari in funzione o in pensione.